L’ Avv. Maria Cristina Bruni unitamente alle colleghe Avv. Chiara Caponegro e Avv. Marisabel Muscatiello ha inoltrato una diffida al Comune di Milano, chiedendo la sospensione e/o l’annullamento della delibera della giunta che impone ai mezzi pesanti l’obbligo dei sensori per il cosiddetto angolo cieco, per poter continuare a circolare all’interno dell’Area B – praticamente tutto il territorio della città – dal prossimo lunedì 2 Ottobre. Ecco in sintesi il contenuto della diffida.
Si ritiene tale provvedimento illegittimo sotto il profilo giuridico, inefficace relativamente all’obiettivo prefissato di miglioramento della sicurezza stradale, pesantemente vessatorio nei confronti del settore autotrasporto.
Tale deliberazione, sotto molteplici aspetti, sia di natura squisitamente giuridica che di congruità tecnica, si ritiene illegittima oltre che, nei fatti, del tutto inidonea a perseguire la ratio per cui l’Ente l’ha, autoritariamente, emanata.
Innanzitutto, la deliberazione n. 971 dell’11/07/2023 appare in contrasto con il Codice della strada, sotto il profilo dell’omologazione.
Infatti, secondo quanto riportato dagli organi di stampa il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti ha cassato la decisione del Comune di Milano .
Secondo quanto riportato dalla stampa, ineccepibilmente, il Ministero avrebbe già dichiarato che “Il Codice della strada non prevede questa delimitazione alla ztl Area B. Le delimitazioni alla ztl possono essere imposte (in base al Codice della strada art. 7 comma 9) per motivi di sicurezza, salute, ordine pubblico ma non si possono prescrivere sulla base della presunta carenza del cosiddetto dispositivo sonoro finalizzato all’angolo cieco perché impatta sull’omologazione. Serve pertanto una regola tecnica da inviare alla Commissione Europea e una volta ottenuto il nulla osta, prevedere una modifica al Codice della strada ai fini dell’omologazione.
Inoltre il procedimento per l’approvazione della deliberazione n. 971 dell’11/07/2023 si è svolto con modalità e tempistiche tali da non consentire un effettivo confronto con le associazioni di categoria interessate dal provvedimento.
Evidente inoltre è lo scarsissimo ed incongruo “preavviso” tra la data di pubblicazione della delibera (11/7/2023) e quella della sua entrata in vigore (2 ottobre 2023).
La deliberazione n. 971 dell’11/07/2023 non appare proporzionata rispetto al fine che il Comune dice di essersi prefisso, quello della sicurezza stradale.
La soluzione dell’apposizione dei dispositivi non sembra, infatti, l’unica praticabile essendo maggiormente utili altri interventi (per esempio gli indispensabili interventi sulle infrastrutture stradali ai fini della convivenza sicura fra autoveicoli e ciclisti, di attività di controllo su strada, di pubblicità, di informazione, di formazione sulla segnaletica stradale e/o sull’’organizzazione delle complicate strade cittadine).
Peraltro, l’addotta urgentissima ratio della deliberazione, ovvero la sicurezza stradale, appare del tutto smentita nell’esenzione concessa, dallo stesso Comune di Milano, per oltre un anno, decorrente dal 2 ottobre, per le imprese che abbiano sottoscritto un “contratto di acquisto” della strumentazione in esame.
Non risultano compatibili l’ostentata risoluzione a stretto giro del problema della sicurezza di ciclisti e pedoni milanesi con l’apposizione dei “sensori” da un lato e la possibilità di circolazione degli automezzi nel centro cittadino per oltre un anno in presenza di un contratto scritto di acquisto dei dispositivi.
I costi dei dispositivi sono interamente a carico delle imprese di trasporto, non è, infatti, previsto alcun contributo per l’installazione di questi dispositivi
Il contenuto della deliberazione n. 971 dell’11/07/2023 sembra, peraltro, ingiusto e discriminatorio, in quanto i dispositivi in questione s’impongono soltanto alle imprese di trasporto italiane, per le quali sarebbero obbligatori, e non anche ad esempio agli automobilisti.
Nello specifico, come osservato dalla Federazione, dal punto di vista normativo, il Comune di Milano obbliga ad installare un dispositivo che l’Europa renderà obbligatorio solo dal luglio 2024 per i veicoli nuovi , non ancora regolamentato dal nostro Codice della Strada, e pertanto non omologabile, generando confusione e incertezza ai destinatari del provvedimento che non hanno indicazioni precise sui dispositivi da installare. Non sono tuttora noti i modelli, le caratteristiche tecniche e le certificazioni dei predetti “sistemi avanzati di rilevamento” né i costi dei medesimi dispositivi da installare per effetto della predetta delibera. Ciò crea, evidentemente, una grandissima confusione fra le imprese
Si ricorda come il comparto dell’autotrasporto, già oggetto di divieti, limitazioni di ogni genere, ha invero un ruolo fondamentale per la vita economica e sociale della città e dei suoi cittadini, dei suoi esercizi commerciali, dei cantieri ( anche pubblici, come le nuove linee della metropolitana ) e di tutte le attività che rendono Milano una fra le più importanti capitali europee.