La legge n. 177/2024 ha aumentato nell’ambito della recente riforma del codice della strada le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza che, variano a seconda del tasso alcolemico, introducendo anche l’obbligo di installazione di particolari dispositivi.

Come noto dallo scorso 14 dicembre 2024 ad opera della Legge n. 177 del 25.11.2024 sono entrate in vigore molteplici modifiche al Codice della Strada. Le modifiche riguardano un’ampia platea di utenti della strada e in particolare riguardano gli autisti professionisti che giornalmente affrontano le strade italiane.

Con riferimento al delicato problema dell’utilizzo di apparecchi telefonici alla guida (e di tutti i dispositivi elettronici e telematici) occorre segnalare l’importo della sanzione prevista, che va da un minimo di € 250 euro a un massimo di € 1.000 euro; modificate anche le sanzioni accessorie applicabili, che prevedono la sospensione automatica della patente per una settimana se sulla patente di guida il conducente ha almeno dieci punti. Se invece l’autista ha meno di dieci punti, la sospensione automatica della patente sale a quindici giorni. Se poi lo stesso è recidivo – ovvero abbia già compiuto la medesima infrazione – la sanzione sarà di € 1.400 e la sospensione della patente di guida può raggiungere i tre mesi e si decurtano dalla patente da otto a dieci punti.

La legge n. 177/2024 ha aumentano anche le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza che, come nel regime previgente, variano a seconda del tasso alcolemico:

  • Tra 0,5 e 0,8 grammi per litro è prevista una ammenda tra € 573 e € 2.170 e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
  • Tra 0,8 e 1,5 grammi per litro ammenda da € 800 a € 3.200 euro e l’arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
  • Se invece superiore a 1,5 grammi per litro, l’ammenda è stabilita in una somma da € 1.500 a € 6.000 e l’arresto per 1 anno nonché la sospensione della patente da 1 a 2 anni.

Con riferimento agli autisti professionisti, per i quali è richiesta la patente di guida categoria C – è rimasta invariata la regola del tasso zero alla guida.

Importante novità introdotta dalla nuova Legge 177/2024 è l’obbligo di installazione dell’apparecchiatura ALCOLOCK nei veicoli dei conducenti professionisti che abbiano avuto una precedente contestazione della guida in stato di ebbrezza.

All’art. 186 Codice della Strada sono stati, infatti, aggiunti, due ulteriori commi, che prevedono che sulla patente, rilasciata in Italia, da chi sia stato condannato per i reati di guida in stato di ebbrezza (tasso intermedio +0.8 e grave + 1,5) sono apposte le indicazioni restrittive di cui ai codici armonizzati unionali relativi alla limitazione dell’uso: n. 68, “Niente alcool”, in qualunque quantitativo; n. 69, “Limitata alla guida di veicoli dotati di un dispositivo di tipo alcolock, conformemente alla norma EN 50436”, che impedisce l’avviamento del motore.

La prescrizione permane per un periodo di almeno 2 o 3 anni a seconda della gravità del reato, salvo l’eventuale maggior durata imposta dalla commissione medica locale. Conseguentemente è previsto l’aumento di un terzo delle sanzioni previste nei confronti del conducente titolare di patente gravata dai codici unionali 68 e 69.

Pertanto, tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sul mezzo il famoso apparecchio ALCOLOCK, ovvero il dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Il dispositivo è un immobilizzatore e può essere portato in stato di non blocco solo dopo la presentazione e l’analisi di un campione di alito accettato con una concentrazione di alcool non superiore a 0 mg/l.

Nelle scorse settimane il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha notificato all’Unione europea il decreto attuativo relativo al dispositivo e se non vi saranno proroghe entrerà in vigore il prossimo luglio 2025.

L’Alcolock rappresenta uno strumento efficace per la prevenzione della guida in stato di ebbrezza e per la tutela della sicurezza e della reputazione delle aziende.
L’adozione di questo dispositivo – oltre a divenire obbligatoria da luglio 2025 per alcune categorie – dimostra l’impegno di un’azienda verso la responsabilità sociale e la sicurezza dei propri lavoratori dipendenti e della collettività tutta.

Avv. Maria Cristina Bruni
Senior Partner

Avv. Andrea Febbraro
Avvocato of Counsel

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